(dialogo con Pier Maria Salvagno, a cura di Vittorio Pentimalli)

Pier Maria, in una recente chiacchierata, abbiamo affrontato il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa e di cosa significhi all’atto pratico perseguire questi concetti per un’azienda come PMC Plus.

Ampliando il discorso soprattutto al business:

CHE PROSPETTIVE VEDI PER IL SETTORE DEI CALL CENTER PER IL PROSSIMO FUTURO?

Non le vedevo molto rosee dieci anni fa ed il quadro generale non è certo cambiato neppure adesso; si naviga a vista tra mille difficoltà.

  • CAPISCO, MA A DISPETTO DI INCERTEZZE E PREVISIONI NEGATIVE, IL SETTORE È VIVO, FATTURA E IMPIEGA UN NUMERO DI PERSONE MOLTO ELEVATO, TU STESSO MI PARLAVI DI CIRCA SESSANTAMILA ADDETTI.

Certo, ed è proprio perché il peso economico del settore è così rilevante che sono, siamo, preoccupati.

I grandi committenti, pur pretendendo la massima qualità, continuano ad assegnare le grandi commesse con una sostenibilità economica sempre più difficile, tant’è che noi di PMC Plus abbiamo rinunciato a partecipare a gare in cui non ci sia una componente di valutazione tecnica elevata.

Le gare che si vincono sui ribassi di prezzo sono una iattura. Per le aziende che prendono la commessa, perché poi inevitabilmente vanno incontro a grossi problemi economici e per il settore tutto, perché si crea un mercato drogato, dove i prezzi non sono quelli corretti che permettono alle aziende di vivere e investire e perché succede spesso che le aziende in difficoltà vengono aiutate in qualche modo dallo Stato, con ulteriori effetti distorsivi sulla concorrenza e, in definitiva, sulla vita di tutte le aziende che operano in questo settore.

  • È UN PROBLEMA CHE RIGUARDA MOLTI SETTORI, PURTROPPO, MA COME SI ESCE DA QUESTO LOOP NEGATIVO, SECONDO TE?

La nostra associazione, Assocontact, è impegnata da anni su questo tema.

Si tratta di fare un doppio lavoro di “educazione”.

Educazione della committenza, prima di tutto, che non deve guardare solo al mero conto economico e deve capire che i fornitori non vanno strozzati, nel loro stesso interesse, per avere un servizio di qualità e garantire una continuità delle commesse evitando la continua apertura di crisi aziendali che inevitabilmente si ripercuotono anche su di loro.

Le grandi aziende, che rappresentano la maggioranza dei nostri clienti, guardano, infatti, ancora troppo alla spesa per un certo servizio e troppo poco alla qualità del servizio stesso, preoccupandosi esclusivamente di mantenere i fornitori sulla “linea di galleggiamento”.

E poi dobbiamo lavorare su noi stessi, sulle nostre aziende: se una commessa è insostenibile lo è per tutti.

La furbizia di prendere un lavoro in dumping ha le gambe cortissime.

  • MI FAI RIPENSARE A QUEL CHE CI ERAVAMO DETTI LA VOLTA SCORSA PARLANDO DI CSR… PURTROPPO TANTE AZIENDE SI RIEMPIONO DI CODICI ETICI PIENI DI ECCELLENTI PROPOSITI E POI NELLA REALTÀ AGISCONO ASSAI MENO RESPONSABILMENTE, CON I FORNITORI AD ESEMPIO, DI QUESTO DOVREBBE OCCUPARSI ANCHE LA POLITICA.

Assolutamente! Ma la politica nel suo complesso invece non è cosciente dell’importanza del nostro settore, salvo poi rendersi conto che esistiamo quando si apre una crisi e si ritrovano i lavoratori sotto ai ministeri.

Per fortuna ci sono singoli parlamentari, trasversalmente agli schieramenti partitici, che si stanno rendendo conto che il settore va normato in modo serio, tenendo conto delle peculiarità del nostro lavoro e mettendo tutti gli attori nelle condizioni di competere nelle stesse condizioni di mercato.

  • CREDI CHE SI ARRIVERÀ A UNA REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE EFFICACE ED EFFICIENTE IN TEMPI NON BIBLICI?

Me lo auguro! Noi in Assocontact lavoriamo proprio per questo, per salvaguardare il futuro e le prospettive delle nostre aziende e le professionalità di tutte le donne e gli uomini che in questo settore ci lavorano con passione ed impegno!

Anche perché, con il nostro lavoro noi diventiamo l’immagine dei nostri clienti per i loro clienti. Dovrebbe essere una cosa importante, no?

E perché l’immagine sia bella, e quindi il servizio di qualità, serve avere risorse per investimenti in tecnologia e formazione.

ANCHE QUESTO È LIBERTÀ E RISPETTO.