“ALLARME RAGIONATO, SITUAZIONE FLUIDA”:
È QUELLO CHE EMERGE DA UNA NOSTRA RICERCA SUL CAMPO.

Per fortuna (e grazie al lockdown, al netto delle polemiche), la situazione dal punto di vista sanitario nel nostro Paese si può dire ormai quasi definitivamente sotto controllo.
Ma se la crisi Covid da questo punto di vista si sta risolvendo, non è affatto terminata sul versante delle conseguenze economiche sul sistema produttivo del Paese.
Anzi, in questo senso saranno i prossimi mesi che ci diranno come evolveranno le situazioni e con quali conseguenze sulla vita delle aziende e delle persone.

In questo contesto, abbiamo voluto chiedere ai Clienti di PMC la loro valutazione e il loro pensiero a riguardo e di seguito vi raccontiamo i risultati.

Il campione di rispondenti è stato di 19 aziende e non abbiamo quindi la pretesa di dare un risultato “universale”, ma possiamo dare uno spaccato di verità che riguarda la realtà delle aziende che si servono dei servizi di PMC. Si tratta di aziende grandi e medio grandi, di diversi settori merceologici, B2C, e che operano su mercati molto diversi; quindi un campione piccolo ma eterogeneo.

Uno spaccato di percezione che sarà interessante raffrontare con la propria esperienza, per trovare conferme o differenze, e su queste intercettare spunti di riflessione.

Abbiamo realizzato un questionario snello di 13 domande divise in 4 macro sezioni tematiche. Oggi parleremo delle prime due sezioni:
1) l’impatto della crisi
2) i cambiamenti dell’organizzazione aziendale.

IMPATTO DELLA CRISI

La prima domanda era sull’impatto della crisi sulle aziende dei rispondenti:
quanto ritiene che la crisi abbia impattato negativamente finora sul business della sua azienda?

11 imprese ritengono di aver subito un impatto negativo
tra “abbastanza” e “molto”, con prevalenza su una valutazione prudente (“abbastanza”)
8 imprese ritengono che l’impatto non sia stato negativo (7 “poco” e 1 “per nulla”)

 

CONSEGUENZE NEL FUTURO

La seconda domanda verteva sulle conseguenze nel futuro a medio termine:
in una prospettiva di 6 – 12 mesi, quanto ritiene che il business della vostra azienda possa essere danneggiato?

in questo caso le imprese del panel ritengono nella maggioranza che i danni al proprio business saranno moderati (11 positive: 9 “poco” e 2 “per nulla” contro 8 negative: 2 “molto” e 6 “abbastanza”)

 

SI DENOTA UN QUADRO DI PREOCCUPAZIONE “SOTTO CONTROLLO”, ASSOLUTAMENTE SENZA PANICO, E CON UNA PREVISIONE PER IL FUTURO IN CUI LA PREOCCUPAZIONE TENDE A DIMINUIRE.

UNA VISIONE QUINDI MOLTO RAZIONALE DELLA CRISI, SENZA CEDIMENTI ALLE VOCI CATASTROFISTE

 

Veniamo alla seconda sezione di domande, che riguarda i CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI che la crisi ha provocato nelle strutture aziendali.

La prima domanda della seconda sezione era, appunto, sui cambiamenti:
questa situazione ha portato forti cambiamenti organizzativi nella sua azienda?

Una situazione di sostanziale parità tra
9 risposte che hanno denotato cambiamenti rilevanti (4 abbastanza; 5 molto)
e 10 risposte che hanno denotato cambiamenti modesti (9 poco; 0 per nulla)

CAMBIAMENTI PROVVISORI O STABILI?

La seconda domanda della sezione riguardava la prospettiva di durata dei cambiamenti; ovvero, provvisori o stabili?

Ritiene che queste modifiche organizzative dureranno solo per il tempo necessario a superare la crisi o diventeranno stabili?
(somministrata solo a chi aveva previsto cambiamenti consistenti, quindi base di 9 risposte)

Tra ipotesi di stabilità e incertezza: nessuno ritiene per certo che siano temporanei.
6 risposte prevedono che i cambiamenti diventeranno stabili (5 probabilmente; 1 sicuramente) e 3 sono ancora nel dubbio (non saprei)


COSA POSSIAMO RICAVARE DALL’ANALISI DI QUESTA PRIMA PARTE DI QUESTIONARIO?

 

Crediamo si possano dire essenzialmente due cose:
1. L’allarme c’è – sarebbe stupefacente se non ci fosse – ma è un allarme ragionato, tenuto sotto controllo e che stimola reazione / risposta.
In questo senso potrebbe essere addirittura positivo, perché motore di riflessione profonda e di discussione su processi cristallizzati nel tempo e dalle abitudini.
2. Il secondo punto che vogliamo mettere in risalto è che la situazione viene vissuta ancora come fluida; per adesso si reagisce alla situazione contingente, poi si vedrà.

 

Anche fornitori come PMC sono investiti dalla necessità di cambiamento.
Sta anche a loro fornire spunti ed evidenze alle aziende clienti perché si possa analizzare fattivamente la possibilità di un nuovo modello di relazione tra aziende e nei rapporti di lavoro, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e, perché no, magari anche il benessere dei lavoratori.
Nel prossimo articolo vi racconteremo di prospettive, speranze e timori per il futuro, e potremo tirare le fila del discorso iniziato oggi.